Il defibrillatore è obbligatorio nelle palestre?

Con l’entrata in vigore della legge 116/21 che indica l’obbligo dei defibrillatori per alcune categorie, anche l’Italia sta iniziando a introdurre la cultura della prevenzione riguardo l’arresto cardiaco.

Dotarsi di defibrillatore diventa infatti indispensabile per scuole e università, mezzi di trasporto come autobus, aerei e treni, e per gli uffici pubblici. È poi fortemente raccomandato in azienda: sono sempre di più, infatti, le aziende che stanno introducendo nelle loro strutture defibrillatori automatici e semiautomatici.

Perché il defibrillatore è obbligatorio nelle palestre?

La sicurezza di atleti e frequentatori abituali delle palestre diventa quindi fondamentale: oltre che per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e Professionistiche, per cui il defibrillatore era obbligatorio già dal 2012 con la Legge Balduzzi, questo dispositivo salvavita è ora obbligatorio anche per le palestre.

Purtroppo, nessuno è esente dal rischio di arresto cardiaco, che può colpire sia uomini che donne di qualsiasi età e condizione di salute. Per questo motivo lo Stato italiano ha lavorato per introdurre l’obbligo di defibrillatore nei luoghi più frequentati, soprattutto dove si pratica sport e l’attività cardiaca è più intensa.

La presenza di un defibrillatore correttamente manutenuto aiuta a ridurre il rischio di morte legato ad arresto cardiaco di circa l’80%.

Secondo quale normativa il DAE è obbligatorio e cosa prevede nello specifico per le palestre

L’obbligo di defibrillatore per le palestre è strettamente connesso a quanto disciplinato dalla Legge Balduzzi per le ASD. L’obiettivo della legge è quello di “salvaguardare la salute dei cittadini che praticano attività sportiva non agonistica o amatoriale”, come citato nel testo stesso, e agire tempestivamente in caso di arresto cardiaco.

La legge 116/21 è poi intervenuta a integrare alcuni aspetti, tra cui il più importante è la possibilità di stipulare degli accordi tra ASD e palestre. Le possibilità sono due, ugualmente valide e contemplate dalla legge:

  • la palestra mette a disposizione il defibrillatore per tutte le persone che frequentano la struttura, comprese le ASD;
  • le ASD che si sono dotate di defibrillatore stipulano un accordo con la palestra mettendo in dotazione alla struttura il loro DAE.

Un’altra importante novità della legge 116/21 è l’introduzione dell’obbligo di defibrillatore anche durante gli allenamenti e le competizioni, con l’obiettivo di avere a portata di mano un DAE durante tutte le attività svolte.

Non solo: nella legge n.116/21, oltre alla legittimità dei defibrillatori automatici e semiautomatici, vengono anche depenalizzate le conseguenze connesse all’uso di un defibrillatore: chi soccorre, infatti, agisce in stato di necessità e non diventa perseguibile per legge (articolo 54 del Codice Penale).

La cosa importante da ricordare, però, è che non basta la presenza del defibrillatore: ci deve essere chi si occupa della manutenzione.

Perché è importante mantenere il defibrillatore in perfetta funzione e chi deve curarsi della manutenzione

I defibrillatori automatici e semiautomatici sono prodotti elettronici a cui si ricorre soltanto in caso di bisogno e, se non vengono utilizzati per diverso tempo, tendiamo un po’ a dimenticarcene.

Un controllo costante del DAE in dotazione alla palestra, però, non è solo necessaria ma è imprescindibile: il defibrillatore deve essere perfettamente funzionante nel momento in cui ce n’è bisogno. Una buona manutenzione richiede solamente un po’ di attenzione, soprattutto nel controllo delle componenti che nel tempo tendono a deperire.

Ogni defibrillatore infatti contiene delle parti deteriorabili: si tratta delle batterie e degli elettrodi, che hanno una durata molto estesa, di circa 5 anni, il che rende i costi di manutenzione molto bassi e sostenibili nel tempo.

Ma perché è necessaria la manutenzione del DAE?

Sebbene il DAE possa sembrare spento, è in realtà progettato per essere sempre pronto all’uso: tutti i giorni il defibrillatore esegue autotest e controlli interni che monitorano costantemente lo stato di efficienza del DAE, segnalando eventuali malfunzionamenti. Questi autotest portano le batterie a scaricarsi progressivamente, motivo per cui è necessario un controllo periodico sul defibrillatore.

Gli elettrodi hanno una data di scadenza che è sempre riportata sulla confezione originale fornita dal produttore. Le piastre adesive del defibrillatore “scadono” perché sulla loro superficie c’è un gel adesivo che tende progressivamente a seccarsi e serve sia a far aderire perfettamente le piastre al torace della persona soccorsa sia ad agire da conduttore della scarica elettrica erogata.

Il rischio, se batterie ed elettrodi non vengono controllati periodicamente, è che in caso di bisogno il defibrillatore possa non funzionare.

Chi ha la responsabilità della manutenzione del DAE?

Entrambe le leggi, sia la legge Balduzzi che la legge 116/21 parlano chiaramente di responsabilità riguardo la dotazione e la manutenzione dei DAE installati in struttura.

Nel testo del decreto attuativo della legge Balduzzi (luglio 2013) si legge che “la società è responsabile della presenza e del regolare funzionamento del dispositivo”; all’articolo 5 si specifica che:

“Le società singole o associate possono demandare l’onere della dotazione e della manutenzione del defibrillatore al gestore dell’impianto sportivo attraverso un accordo che definisca le responsabilità in ordine all’uso e alla gestione dei defibrillatori”.

La legge 116/21 ribadisce che il DAE deve essere registrato presso la centrale operativa del 118 territorialmente competente. È la stessa centrale operativa che mette a disposizione la modulistica necessaria per comunicare una serie di dati indispensabili:

  • l’esatta locazione del DAE
  • le caratteristiche
  • la marca e il modello
  • la data di scadenza delle parti deteriorabili (elettrodi e batterie)
  • gli orari di accessibilità al pubblico

Nel caso specifico di palestre e ASD, la legge dice che è necessario individuare una persona che sia responsabile della dotazione e manutenzione del defibrillatore:

L'articolo 6 comma 2 della legge 116/21 recita:

“Nei luoghi pubblici nei quali è presente un DAE [...] deve essere individuato un soggetto responsabile del corretto funzionamento dell’apparecchio e dell’adeguata informazione all’utenza”.

Palestre e ASD, a seconda dell’accordo che intercorre tra loro, possono scegliere di individuare nel proprio organico una persona che si incarichi di controllare periodicamente che elettrodi, batterie e defibrillatore, siano sempre perfettamente funzionanti.

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